martedì 15 dicembre 2009

MICHELE ALLEGRI E D.J. FONTANA PER RICORDARE RE ELVIS

MICHELE ALLEGRI CON D.J. FONTANA Cari amici, bloggers e semplici curiosi, come potete vedere dalla foto, sono seduto a fianco di un Mito vivente, Domenic Jason Fontana, il grande batterista di Elvis Presley che è venuto in Italia per deliziarci con la sua (ancora) grande abilità di “drummer” che non ha paragoni né rivali. D.J. Fontana ha definito il mio libro “ Very, very nice” ed io, ringraziandolo, gli ho risposto che lui “è un mito vivente, uno di quelli da cui si può solo imparare!”. Ringrazio anche la sua gentile manager e il Dj Spankox, che ha creato un’atmosfera unica remixando brani di Elvis e proiettando filmati in cui il Re si sovrapponeva a Fontana che suonava al momento con l’eccellente band The Boppin' Shoes. Sono felice di aver incontrato molte persone che avevano letto il mio saggio, che lo hanno apprezzato e con i quali si è discusso amabilmente. Persone di cuore e di grande intelligenza! Mi piacerebbe ricordare i nomi di tutti ma dato l’elevato numero è praticamente impossibile. Scusate, quindi se dimentico qualcuno. Ringrazio partendo dai grandissimi Ruberneckin’, al simpaticissimo Franco Rapillo, al mitico Maurizio, a Matteo, a Filippo, ad Amanda, a Sabrina, a Leo, a Steven, a Nicla, fino al celebre D.J. Spankox. Gli appuntamenti per la presentazione del saggio sono ancora tanti e presto una grande tv nazionale preparerà uno special dedicato al mio libro e alla figura del grande Elvis. Un evento che certamente non potrete perdere. Per il momento vi ringrazio tutti quanti e vi auguro un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo, pieno di sorprese, col sound di… Merry, merry Xsmas baby…. Michele Allegri

lunedì 29 giugno 2009

ELVIS PRESLEY E MICHAEL JACKSON: DUE DESTINI CHE SI SOMIGLIANO

Cari amici, bloggers e semplici curiosi, siamo arrivati al momento atteso: dal 9 luglio potrete trovare nelle librerie “Elvis e il Priorato di Sion” e “Io sono ciò che mangio”, manuale di autodifesa e autoapprendimento per tutti i consumatori, per comprendere il valore esoterico e biochimico dei cibi che mangiamo tutti i giorni. Anche nei piccoli gesti quotidiani come il nutrirsi, infatti, la Conoscenza è la chiave per vivere bene e per evitare le fregature e le sofisticazioni. Come dicevano i romani, AUT DISCE AUT DISCEDE, impara o perisci. “Dossier i nuovi Templari”, “Elvis e il Priorato di Sion” e “Io sono ciò che mangio” sono tre libri che hanno questo comune denominatore: LA CONOSCENZA DELLA VERITA’. Il libro su Elvis è divenuto improvvisamente di estrema attualità e in molti mi stanno interpellando per cercare di comprendere le cause e le circostanze della recente e dolorosa scomparsa di Michael Jackson, il Re del Pop. I giornali di tutto il mondo stanno tracciando un parallelismo tra la morte di Elvis e quella di Michael Jackson e la stessa “dietrologia” si sta ripresentando. Persino L’Osservatore Romano, sorprendentemente, ha posto la domanda: “Michael Jakson sarà veramente morto?”, domanda che io stesso, insieme a milioni di fans, mi sono posto nel mio libro a proposito di Elvis. Ci sono, in effetti, molte, moltissime, caratteristiche che accomunano il Re del Rock e il Re del Pop: l’umile nascita, un talento straordinario e una capacità unica di catturare il cuore e la mente della gente, l’uso di uno sfarzo regale e di movimenti dionisiaci sul palco, il circondarsi di una vera e propria “corte” e il ritrovarsi, ancora in giovane età (42 anni Elvis e 50 Michael Jackson) soli e tristi a ricorrere a dosi sempre più elevate di farmaci. Quali farmaci poi? Secondo indiscrezioni, Elvis sarebbe morto per un cocktail di farmaci in cui predominava il Demerol. A distanza di più di 30 anni, lo stesso farmaco si ritrova sulla scena della morte di Jackson. Entrambi sono morti in estate prima di un importante tour. Altro fatto strano: come per Elvis, anche per Michael Jackson si parla di pesanti debiti, nonostante il loro tenore di vita prima della scomparsa non fosse certo modesto. (Sui giornali di tutto il mondo appare oggi la dichiarazione della “tata” di Jackson, che afferma di aver pagato tutte le spese quotidiane con la sua personale carta di credito!). Da ultimo, non tutti sanno, forse, che i Jackson e i Presley sono imparentati: Michael ha infatti sposato la figlia di Elvis, Lisa Marie. Con il libro “Elvis e il Priorato di Sion” ho cercato di cogliere e spiegare i retroscena di un mito moderno, nella sua ascesa e nella sua uscita di scena. Tutta la cronaca del 1977 su Elvis, che ho citato ampiamente, la potrete confrontare con quanto state leggendo oggi sul caso Jackson. Prossimamente vi informerò più in dettaglio anche su “Io sono ciò che mangio”, che sta già riscuotendo un massiccio interesse, anche per la stagione estiva… che invita a leggere e mangiare meglio! Per il momento vi ringrazio e vi mando un caro saluto. Michele Allegri

giovedì 9 aprile 2009

IL 19 MAGGIO ESCE "ELVIS E IL PRIORATO DI SION"

Cari amici, assieme alla casa editrice Italianova, mi sento di scusarmi con tutto il mio pubblico perchè l’uscita del libro “Elvis e il Priorato di Sion”, prevista dopo Pasqua, slitterà ancora un po’. Infatti, il libro sarà disponibile in tutte le edicole e le librerie d’Italia a partire da Martedì 19 Maggio. Ricordate che, comunque, potete prenotarlo in libreria o richiederlo direttamente alla casa editrice (dal suo sito http://www.italianova.net/) che vi farà uno sconto del 15% sul prezzo di copertina (che è di 15 euro). L’imprevisto ritardo è dovuto a questi tre semplici motivi: 1. La casa editrice Italianova ha ricevuto un numero di prenotazioni del saggio superiori alle previsioni e persino alle richieste ricevute a marzo. Per questo motivo Italianova sta stampando molte migliaia di copie del libro per soddisfare al meglio le richieste di tutto il pubblico interessato all’argomento e di tutti i lettori che ci seguono da sempre e che ringrazio. 2. Ho dovuto integrare il testo con ulteriori informazioni sull’ultima tragica notte di Elvis, il 16 agosto del 1977. Le informazioni, che vanno a rafforzare la mia tesi, mi sono arrivate solo la settimana passata. Si tratta di ulteriori rivelazioni esclusive e di primo piano. 3. Con la Casa Editrice ci stiamo attivando per dare un piccolo aiuto alle vittime del terremoto in Abruzzo. E’ un situazione che ci addolora e ci colpisce non solo per l’elevato numero di morti e di feriti ma anche per la situazione di chi, rimasto in vita, ha perso affetti, beni personali e la propria casa. A causa di questa sciagura nazionale, ho deciso di non fare alcun intervento in questo spazio. E’ il momento della riflessione sul significato profondo della vita e della morte. Al contempo, vi invito a donare 1,00 euro inviando un semplice sms dal vostro telefonino al numero attivato dalla Protezione Civile: 48580. Per ogni informazione visitate il sito della Protezione Civile http://www.protezionecivile.it/ o della Croce Rossa Italiana http://www.cri.it/ Auguriamo a tutti voi di trascorrere una Felice Pasqua in gioia e in serenità. Con gratitudine ed affetto, Michele Allegri & Irene Sarpato

domenica 15 marzo 2009

ELVIS E IL PRIORATO DI SION

Cari amici, bloggers e semplici curiosi,
devo ringraziarvi tutti quanti e, insieme a voi, i librai e gli edicolanti che hanno prenotato un elevato numero di copie del mio nuovo libro, tanto da superare quello previsto per la stampa della prima edizione. Per questo motivo l’uscita del libro che era prevista per metà marzo slitterà ancora di qualche giorno. Abbiate ancora un po’ di pazienza! Tutta la casa editrice è impegnata, notte e giorno, per far uscire il saggio entro i primi di Aprile e per soddisfare le richieste di molte associazioni che ci chiedono di poter presentare il libro in alcune conferenze a tema.Approfitto per invitarvi ad acquistare in edicola la rivista Hera del mese di Marzo, su cui potrete leggere un mio articolo. A molti è piaciuto il mio precedente articolo dedicato alla strana morte del curato Gèlis e nuovi bloggers si sono aggiunti alla numerosa comunità già esistente ponendomi domande sul Priorato di Sion e sulla sua composizione e natura. A questo proposito vorrei riportarvi alcune considerazioni che ho avuto modo di ascoltare da un membro autorevole del Priorato durante una conferenza che si è tenuta all’estero, nella quale sono intervenuto in qualità di cronachista e di esperto di storia. Ma prima, alcuni flash.Come ho avuto modo di dirvi, il Priorato ha sviluppato, nel corso degli ultimi trecento-quattrocento anni, un rapporto stretto con gli artisti, in particolare con i geni della pittura e della musica. Un’altra caratteristica del Priorato è l’impegno “politico” contro i dogmatismi e i fanatismi per il ritorno all’età dell’oro, l’età beata dell’Arcadia nella quale l’uomo viveva felice e in pace con i suoi simili. Un’ulteriore caratteristica è l’individuazione di personaggi messianici che hanno un rapporto stretto con la gente. In questo senso, la figura di Elvis Presley è proprio quella dell’artista, del genio, del re, del messia che ha rivoluzionato la comunicazione di massa a partire dal 1956, anno nel quale il Priorato riemerge in Francia, ad Annemasse, sotto la guida di uno 007 di nome Pierre Plantard de Saint Clair, colui che aveva come simbolo araldico di famiglia il sigillo di re Salomone. Forse non tutti lo sanno, ma Elvis si chiamava, di secondo nome, Aaron, cioè Aronne, il nome ebraico del fratello di Mosè. Aronne è il messia spirituale e il nome Elvis è l’anagramma di Levi's, il genitivo sassone che vuol dire di Levi, cioè appartenente alla tribù di Levi, quella dalla quale, secondo la Bibbia, sarebbe nato il Messia. Molti, in Inghilterra, hanno il cognome Lewis che ha lo stesso suono del nome francese Louis che deriva dal nome di Lug, il dio celtico del fuoco e della luce, la divinità che, nel pantheon celtico scozzese ed irlandese, sovrintendeva il caldo mese di Luglio, tanto per intenderci. La cosa strana è che Elvis, come Plantard, non era ebreo ortodosso. Nella loro cultura personale, invece, esoterismo e paganesimo, anche di stampo ebraico, si mescolavano. L’eresia ebraica è molto legata al kabalismo, alla numerologia, alla divinazione, al culto di Baal ed Astarte. L’eresia ebraica ha molti punti di contatto con la magia egiziana, tutti aspetti ben presenti sia in Plantard che in Elvis, che era un appassionato di alchimia e di magia, oltre che un divoratore di letture sui rosacroce e sulla spiritualità hindù.Per entrambi, i Templari e la loro eresia erano un costante punto di riferimento. In questo senso eretico bisogna leggere la parola Sion, del Priorato di Sion, che ha poco a che vedere con l’ortodossia ebraica. Sion, come ho già scritto in precedenza, in alcune traduzioni che vengono dalla lingua celtica, significa ramo o origine ed indica la leggenda di una famiglia regale di Giganti che regnava sugli uomini al tempo del paradiso terrestre. In scozzese, la parola corrispondente a Sion è Sean (come il nome di Sean Connery), per esempio che, in francese, si scrive Jean ma si pronuncia Giant, cioè gigante. Questo per dire che certi nomi e certe parole devono essere valutate per il loro suono e non per come sono scritte. Vi do un’ ultima anteprima, prima di lasciarvi alla lettura del libro: la chiave d’interpretazione del misterioso saggio intitolato “La vera lingua celtica” dell’abate Boudet, risiede proprio nel suono con cui si pronunciano i nomi…Ma torniamo alla conferenza. L’uomo in questione è entrato nel Priorato nel 1970 e sa bene quello che bisogna dire o non dire. Il Priorato sarebbe composto da tre cerchi o circoli. Il cerchio più nascosto sarebbe composto da una decina di persone. Gli altri cerchi sarebbero circoli esterni, dipendenti dal primo, che si presentano, talvolta, come associazioni di propaganda e reclutamento. Una struttura molto simile a quella dell’Opus Dei. Ad una mia specifica domanda, l’uomo non ha escluso che tra i circoli esterni al Priorato di Sion vi siano alcuni movimenti dei Nuovi Templari. Se ci sono, ha detto, sono quelli nei quali il rito del quadrato magico del SATOR è ancora in auge.Solo per la cronaca, vi dico che nel libro su Elvis tratto ancora di un’organizzazione neotemplare, la TCB, alla quale il cantante, secondo un documento, apparteneva sin dal 1970. Nel Priorato, secondo l’uomo, dal 1956 in avanti, ci sarebbero stati molto uomini famosi e potenti che, oggi, non ci sono più. Anche le sue finalità sarebbero in parte cambiate. Non sono né politiche né finanziarie, né legate al ritorno di una monarchia specifica. Il termine di Re Perduto si deve intendere in altro senso. Secondo questo membro, il Priorato descritto da Dan Brown non ha alcuna corrispondenza con la realtà ed è frutto della mescolanza di molte leggende che ci sono nel sud della Francia. Leggende che si sovrappongono e che fanno confondere le idee. Alla mia domanda se ancora oggi il Priorato abbia tra le sue file autorevoli musicisti, cantanti, pittori, attori, registi e quant’altro, l’uomo mi ha risposto che non lo esclude “perché un’opera d’arte, di per sé, è una finestra che si apre su un altro mondo e perché unisce indissolubilmente persone che non hanno alcuna ragione di conoscersi e che non sanno di essere in comunicazione tra di loro”. Avrei molte cose da raccontarvi ma, per il momento, come si dice, “passo e chiudo”, ricordandovi che questi aspetti sono ben spiegati nel nuovo saggio… ...Elvis e il Priorato di Sion.

Un affettuoso saluto a tutti, Michele Allegri

sabato 7 febbraio 2009

A MARZO ESCE IL LIBRO "ELVIS E IL PRIORATO DI SION"

Salve amici, bloggers e semplici curiosi!

Quest’oggi, vi rendo partecipi di un’intervista che mi ha fatto il noto disk-jockey giapponese Sensei Myagushu, in occasione dell’imminente uscita del mio secondo libro dal titolo

Elvis e il Priorato di Sion”.

Il nuovo libro, in uscita a metà marzo in tutte le librerie e le edicole d’Italia, punta ad analizzare aspetti inediti della più grande star della musica moderna, Elvis Presely e della più misteriosa società segreta di tutti i tempi, il Priorato di Sion.

Nella terra del Sol Levante, il Giappone, Elvis Presley è un vero fenomeno di culto. Lo stesso premier Kuizumi non perde occasione di dichiararsi un fan appassionato del cantante e, in Giappone, tutto ciò che riguarda Elvis ha un’eco particolarmente rivelante. Per questo motivo, dopo aver saputo dell’imminente uscita del libro, sono stato contattato da Sensei Myaguishu che, oltre ad essere un fan di Elvis, gestisce una rubrica radiofonica sull’esoterismo.

Ed eccovi l’intervista.

Sensei: Salve

Michele Allegri: Salve

Sensei: Michele, tu sei celebre in Italia per essere un apprezzato investigatore di fenomeni massmediatici o, meglio, come mi hai detto tu prima di andare in onda, un osservatore rigoroso e severo delle vicende del nostro tempo. Hai studiato e trattato il fenomeno del neotemplarismo militante, hai scovato i tentativi di revisionare la storia medievale, hai passato al setaccio le varie società segrete che hanno sempre accompagnato la storia dell’umanità. In cosa consiste il tuo metodo e quale finalità ti prefiggi?

Michele: Si, Sensei, hai detto molto bene. Il rigore è il mio metodo di fare indagine ma non solo. Prima di dichiarare vera un’informazione, e, quindi, di renderla pubblica, sono solito comparare le varie fonti sullo stesso argomento. Se dichiaro, per esempio, che i Templari sono stati sciolti per eresia, lo faccio solo quando sono certo che nessuna prova storica in senso contrario lo possa smentire. Le mie analisi sono sempre al di sopra degli interessi di parte. Quello che più conta per me è il rapporto con il pubblico che, da quattro anni a questa parte, è numerosissimo e partecipativo. Lo scrittore, secondo me, deve avere il compito di spiegare, di sviscerare dati ed informazioni e non di convincere il pubblico di una tesi o di un’altra. La propaganda è sempre pericolosa, perché può piegare le notizie ad interesse di parte. Lo scrittore ha un vantaggio, mi si consenta di dire, non ha gli stessi problemi del giornalista che deve rendere conto al suo caporedattore, al direttore, all’editore, ai gruppi finanziari che posseggono la testata e quindi, a volte, non può dire quello che pensa. Lo scrittore è un artigiano, un lavoratore che conta sulle sue forze ed ha come unico riferimento il pubblico e, come sono solito dire, la Verità. Se così non fosse, io non scriverei. Questo per me è un punto d’onore sul quale mi gioco sempre tutto!

Sensei: E’ lodevole sentir parlare di onore. E’ una parola difficile da sentir proferire da parte di un occidentale. Veniamo…

Michele: Scusa se ti interrompo ma ci sono scrittori molto ma molto più impegnati di me, anche in Italia, che sacrificano la vita per illustrare fenomeni di ben altro spessore di quelli che tratto io, per illustrare gigantesche deviazioni e fenomeni criminali… non sono, quindi, l’unico italiano impegnato, l’unico scrittore ad avere il senso dell’onore e a parlare di verità oggettive…questo volevo dirti…scusa se ti ho interrotto…

Sensei: Questo aspetto lo approfondiremo…. Il nostro pubblico ha sete di conoscenza dei fenomeni italiani che sembrano molto distanti dalla nostra mentalità… intanto, però, ti volevo chiedere di Elvis, di Elvis Presley, il re del rock del quale tratti nel tuo nuovo libro. Come sei passato dai Templari ad Elvis? Qual è il legame tra i due fenomeni? Il titolo de libro, se non sbaglio, è:

Elvis e il Priorato di Sion. Tutti abbiamo visto e letto il Codice Da Vinci. Qual è il legame tra Elvis e la società segreta che custodisce la discendenza di Gesù?

Michele: Vado con ordine. Quasi venti anni fa, andai a Memphis nello stato americano del Tennessee. Visitai la casa di Elvis e rimasi colpito da quanta gente ci fosse. Era dicembre, un mese morto, pensai che ci sarebbero state centinaia di persone ma mi sbagliavo: c’erano migliaia di persone! Fans e curiosi, soprattutto giapponesi, inglesi ed olandesi. Mi fece molta impressione passare tra le stanze in cui il re del rock aveva abitato. Erano, anzi sono, kitsch come in uso negli anni ’70, ed esoteriche allo stesso tempo. Penso, per esempio, alla stanza della Jungla o quella della meditazione. Penso ai tanti oggetti e ai costumi di scena che Elvis indossò negli ultimi otto anni di concerti che sono lì esposti come trofei. Ebbene, in un modo o in un altro, tutti questi oggetti hanno una valenza esoterica di marca orientale. Poi ho scoperto che Elvis si era sposato nel 1967 con una donna di origine francese, Priscilla Beaulieu, e che la sua fortuna artistica ma anche commerciale ha coinciso con un anno particolarmente interessante per la storia del Priorato di Sion e cioè il 1956. Come saprai, il Priorato di Sion ha la sua roccaforte in Francia… Quindi, per farla breve, nel pieno della Guerra Fredda, Elvis e il Priorato di Sion si affermano sulla scena internazionale e i loro destini paiono incrociarsi. Il Priorato di Sion ha una caratteristica di fondo, come ho potuto appurare. Questa caratteristica consiste nel fatto che negli ultimi duecento-trecento anni, il Priorato ha scelto artisti come affiliati, soprattutto pittori, musicisti e cantanti….

Sensei: Quindi, in base alle tue ricerche, Elvis è stato un affiliato al Priorato di Sion? E quale ruolo, secondo te, ha giocato il cantante nella Guerra Fredda, nella lotta tra Occidente ed impero sovietico?

Michele: Il mio libro offre notevoli spunti di riflessione che sono supportati da documenti e ragionamenti che noi italiani chiamiamo a 360°, cioè che spaziano su ogni aspetto disponibile all’osservazione. Non ci si deve meravigliare più di tanto se qualche artista è appartenuto ad una società segreta d’elite. In America non è fatto strano né sporadico. Sai quanti uomini potenti della politica, degli affari, del mondo dello spettacolo sono affiliati ad organizzazioni riservate come la Massoneria, la Skull & Bones, la Trilateral, la CFR, la Round Table e via dicendo? Ogni società riservata ha un'unica derivazione più o meno diretta, che è quella dei francesi cavalieri Templari. Tra il Priorato di Sion e l’Ordine dei cavalieri del Tempio c’è stata tanta affinità di vedute e di uomini…ma non è solo un fenomeno americano. Quando gli americani, poi, sono subentrati ai francesi in Indocina, in Korea, in Thailandia, quando i francesi hanno perso i pezzi del loro impero, gli americani hanno assorbito parte di questi gruppi esoterici. Ecco perché c’è un ramo del Priorato di Sion che si è sviluppato negli USA. Elvis, da parte sua, ha sempre portato inciso sui suoi anelli, sui suoi vestiti, sugli occhiali il sigillo di questo ramo americano, l’acronimo TCB… dove T sta per Templar…

Sensei : Nel tuo libro parli molto del manager di Elvis, il colonnello Tom Parker, colui che ha fatto di Elvis il più celebre e più ricco cantante del mondo. Chi era Tom Parker?

Michele: Leggendo alcuni documenti declassificati dell’FBI, ho scoperto che Tom Parker non si chiamava così, non era americano e non aveva fatto la guerra. Anzi, non poteva neppure espatriare dagli USA, motivo per il quale Parker non accettò mai che Elvis facesse tournèe fuori dai confini nazionali, nonostante gli fossero state offerte ottime borse, vagonate di milioni di dollari, tanto per intenderci. Parker non poteva uscire dagli Usa semplicemente perché non aveva il passaporto. Nonostante questo, Parker era colonnello dell’esercito, senza aver svolto il servizio militare, aveva costituito società di affari ed aveva stretto amicizia, anzi legami ben saldi, con l’industria discografica e quella cinematografica del tempo. Era così dentro al sistema che fece consegnare allo sconosciuto camionista ventunenne con ciuffo e basette quattro milioni di dollari dalla RCA, l’allora più importante casa discografica, nel lontano 1956. Mi chiedo: per conto di chi agì il colonnello, per chi lavorava e qual era lo scopo di innalzare un giovane povero del Sud a traguardi mai toccati da nessuno. Poi scopro che Parker faceva parte di un gruppo speciale, di un gruppo “riservato” che si chiamava la Lega dei Pupazzi di Neve, il nome potrebbe far sorridere ma niente affatto… scopro che il padre della moglie di Elvis lavorava alla Nato e che lui venne mandato a svolgere il servizio militare nell’unico Paese diviso in due, la Germania. Lo sai quanti articoli contro Elvis, il servizio segreto Stasi della DDR, la Germania dell’Est, ha fatto pubblicare contro Elvis? Secondo Misha Wolff, braccio destro di Honecker, Elvis era la più potente arma di propaganda americana e della CIA contro il comunismo. Un vero pericolo per tutto l’impero dell’Est. Con la sua musica, smuoveva le masse dei giovani che cercavano, nell’Est, la Libertà!

Sensei: E’ stupefacente, Michele. C’è materiale inedito e tu dimostri di possedere una cultura eclettica che spazia dalla storia all’esoterismo, passando per la musica. Si può dire che hai scritto un’opera completa…

Michele: Si, non potevo fare altrimenti. Tuttavia è un’opera aperta che si chiude, scusa il gioco di parole, con un altro scoop… il finale di uno special televisivo del 1977 dedicato dalla CBS, il più importante network televisivo americano, ad Elvis, nel quale si vede il padre del cantante, Vernon, ringraziare tutti coloro che hanno inviato telegrammi e fiori per la morte del figlio. Nessuno lo ha mai notato prima, io si, ed è una prova storica… c’è un’immagine, anzi due, che scorrono dietro al padre….

Sensei: Puoi essere più esplicito?

Michele: Lo saprete quando il libro sarà pubblicato in Giappone! In Italia, invece, tutti i fans di Elvis potranno già saperlo, a partire da marzo.

Sensei: Che mi dici della morte del cantante? Mi hanno detto che in Italia c’è una fortunata trasmissione televisiva che ha fatto luce sulle contraddizioni della sua morte. Sono state riportate informazioni sul fatto che Elvis sarebbe ancora vivo, protetto dall’FBI, forse alle Hawaii o, forse, in Argentina…

Michele: Si, la trasmissione Voyager di Raidue ha colto delle significative testimonianze in questo senso. Posso dire che, quasi inconsapevolmente, ci siamo mossi sulla stessa direttrice: verificare se Elvis fosse morto per davvero o se fosse stato fatto sparire per la sua attività di agente speciale dell’FBI. Ci sono ipotesi che lo vorrebbero anche ucciso in una guerra tra spie… si ha un bel dire che Elvis fosse un drogato! Lavorava, invece, per il dipartimento antidroga di Stato, per la Dea, ed era in contatto con Richard Nixon, che era, in quel tempo il presidente USA, per fornirgli informazioni riservate sul grande giro degli stupefacenti. Pensa che nei colloqui riservati con Nixon, Elvis si faceva chiamare Colonnello Burrows… ed un colonnello Burrows, guarda a caso, comprò un biglietto della TWA per le Hawaii il 17 agosto, il giorno dopo la morte di Elvis. Chi era quel Burrows? Elvis stesso? Nel libro cerco di dare risposte le più plausibili e le più vicine alla verità storica.

Sensei: ….Elvis esoterico….che ci puoi dire?

Michele: Molto! Elvis fu un grande cultore dell’esoterismo, s’interessava dei Templari, della Sacra Sindone, dei Rosacroce e di religione Indù. Il suo vero mentore era Larry Geller, il suo parrucchiere personale che lo introdusse in alcuni circoli esoterici. Elvis si sentiva un predestinato, cercava nell’esoterismo le risposte del suo successo. La sua musica era un’alchimia di generi, dal country western al rithm and blues, un vero sincretismo… un ultimo dato relativo a questo aspetto esoterico della personalità del cantante che riporto spesso durante la narrazione libro è che Elvis è attraversato dalla duplicità templare, tutto è doppio in lui, a partire dal fatto che ebbe un gemello…che nella vita privata era introverso, in quella pubblica estroverso, che aveva costumi morigerati nella sua sfera privata , che esaltava il sesso nella vita pubblica e via dicendo…una delle armi che sicuramente colpirono ed affascinarono quelli del Priorato di Sion era la sua carica sessuale e sensuale, quella che incanalò la ribellione giovanile degli anni Cinquanta in una lotta senza quartiere contro il comunismo ma ancor di più contro i regimi totalitari…

Sensei: Chi fu, quindi Elvis?

Michele: Uno spirito ribelle con saldi valori di fondo ma soprattutto fu un generoso filantropoun genio del Novecento sopra la testa del quale si è voluto giocare un gioco pericoloso…

Sensei: Grazie…Oss

Michele: Oss