lunedì 25 aprile 2011

ELVIS PRESLEY:IL RE CHE COMBATTE LA COSPIRAZIONE HS

Cari amici, bloggers e semplici curiosi,

Diana mi chiede che significato possa avere avuto nella vita e nel successo di Elvis il mito della lotta tra il bene e il male. Una domanda interessante sotto ogni punto di vista, storico ed esoterico.
Come sapete, nel libro ho pubblicato alcuni estratti di un documento datato 16 agosto 2002 proveniente niente di meno che dall’organizzazione TCB, la Templar Christian Brotherhood, il ramo americano del Priorato di Sion, la mitica congrega che affiliava gli artisti più in vista in ogni epoca e che pianificava le loro carriere e i loro successi. Lo scontro tra forze del bene e del male, come fosse una partita a scacchi che ci ricorda il pavimento della mitica chiesa di Rennes-le-Château (là dove tutto ebbe origine nel 1956) inizia negli anni Cinquanta, durante il logorio delle Guerra Fredda, nel campo dell’informazione e della disinformazione, soprattutto con l’entrata prepotente del potere dei mass-media e della musica di massa, come il rock and roll. La cospirazione HS o Helter Skelter, mirante a rivitalizzare in senso subliminale le forze e le formule demoniache, antiebraiche e anti-liberali utilizzando la musica dei gruppi emergenti degli anni Sessanta che esaltavano l’uso della droga, quindi del controllo sociale, si scontra con la pretesa di Re Elvis di difendere le minoranze minacciate e la genuina ribellione della quale si è sempre dichiarato ispiratore. Non è un caso che il “killer” della HS, il demoniaco Manson era ossessionato dall’idea di uccidere Elvis a Beverly Hills. Manson, che si ispirò all’album dei Beatles White, nel quale si faceva riferimento ad un uomo bianco ed una segreta guerra di razza contro i membri di Sion, era intenzionato a togliere di mezzo il suo più illustre rappresentante, cioè re Elvis. Il Re che aveva accolto a Graceland i baronetti inglesi venuti ad omaggiarlo nel 1966 (anche se in realtà non li aveva mai sopportati). Si sentiva infastidito da quei quattro scarafaggi che lo avevano voluto doppiare in Germania tenendo concerti nei posti che lui stesso aveva frequentato mentre lui, il Re, era appena rientrato in patria dopo la fine del servizio militare. Nel documento, infatti, si dice che la Germania era l’epicentro di questa centrale occulta razzista che aveva in gran disprezzo la Francia e l’America considerate Nazioni sioniste. Di questa guerra sotterranea rimane un monumento nella città di Abu Ghosh, tra Gerusalemme e Tel Aviv, che celebre lo sforzo di Re Elvis nel combattere per la difesa di Sion dagli attacchi delle forze malefiche…non solo. Elvis volle dedicare due canzoni ricche di messaggi di speranza e positività.

La prima If I Can Dream s’ispira a Martin Luther King e all’emancipazione degli oppressi , la seconda In The Ghetto, riflette sull’emarginazioni delle persone di colore negli USA.

sabato 31 luglio 2010

ELVIS ESOTERICO

Cari amici, bloggers e semplici curiosi, ringrazio tutti coloro che mi hanno scritto dopo aver visto la puntata che la trasmissione REBUS - QUESTIONI DI CONOSCENZA ha dedicato al mio libro su Elvis e il Priorato di Sion (mi dicono che in questi giorni è stata fatta rivedere una replica). Ringrazio anche Maurizio Decollanz per la sua apertura mentale, che lo porta ad indagare sempre con onestà intellettuale gli argomenti più diversi. Alcuni mi hanno chiesto se si riuscirà mai a venire a capo dei molti misteri della storia, tipo la strana ascesa e discesa del Re del rock. A costoro debbo dire, come ho ribadito in trasmissione, che non basta il talento a spiegare il successo planetario di un uomo che, come nel caso di Elvis, era un povero contadino del sud, uno che era stato persino scartato dalle grandi fiere musicali dei primi anni Cinquanta, tipo Grand Ole Opry. Il talento e il genio in Elvis, voglio dire, ci sono eccome, ma credo che le sue capacità siano state strumentalizzate da organizzazioni di potere che avevano altre finalità, innanzitutto politico-ideologiche e subito dopo commerciali. Parker non era un parvenu, è stato un uomo ombra e cerniera con lo show business americano e con gli ambienti militari e della politica del tempo. Questi settori erano alleati tra di loro nel tentativo di estirpare e debellare il comunismo internazionale. Presley, si sa, era un accanito anticomunista, anche se la sua personale estrazione sociale avrebbe dovuto portarlo verso altri sentieri ideologici ma Elvis non poteva né doveva essere diversamente da come apparso in tutto il corso della sua vita: un uomo che si è fatto da solo nell’America degli americani anticomunisti! Elvis, inoltre, dimostra di essere una persona intimamente legata all’esoterismo. E’ chiamato Re, the King, come il re perduto del Priorato di Sion. Elvis si sente anche investito di una missione divina, ultra-terrena perché qualcuno lo convince di questo, perché sente parlare di divinazione, di destini segnati, di Cabala ebraica. Chi lo convince a considerarsi un pontefice capace di comunicare con le forze oscure della natura, non sono certamente quegli yes-men che lo seguivano notte e giorno. Dovevano per forza essere persone di potere, di una certa caratura e spessore, gli stessi che possono far parte di organizzazioni esoteriche come la Skull & Bones, il Bohemien Club o il Priorato di Sion. Gente che sa il fatto suo, che crede nell’Antica Arte della magia, nell’esoterismo spinto, con tutte le sue implicazioni positive e negative e con tutti gli annessi e connessi. Il mio libro spiega perché Elvis cominciò ad usare nel preambolo dei suoi concerti le note immortali de “Così parlò Zoroastro” di Richard Strauss. Spiega perché Elvis metteva costumi di scena esoterici in grado di catturare l’immaginario collettivo. Perché le sue danze e le sue movenze sessuali sfrenate ricordano quelle dei sacerdoti vudù o degli sciamani d’America. Perché si sentiva un Templare, un rosacrociano, un santone. Tutti questi aspetti trovano una risposta nella strada che io ho tracciato nel libro, un nuovo modo di vedere l’uomo Presley, sotto l’angolazione delle energie che attraversano i destini dei grandi uomini della Storia, come Elvis The Pelvis, appunto… Ricordate una cosa e scrivetevela bene in mente: dentro ogni uomo o donna di successo si nasconde una concezione esoterica della vita e sotto ogni concezione esoterica si nascondono un uomo o donna di successo. L’esoterismo è più di una religione, è una realtà, è numero, è segno zodiacale, è energia… Buona estate a tutti Il vostro Michele Allegri

martedì 4 maggio 2010

Elvis...il Gran Maestro!!!

Cari amici, bloggers e semplici curiosi,
ieri sera è andata in onda su Odeon tv la puntata di Rebus dal titolo: "Elvis-il-gran-maestro".
Maurizio Decollanz, autore e conduttore della trasmissione, ha ripercorso la storia di Elvis Presley, il suo mito, i suoi misteri partendo dal mio libro "Elvis e il Priorato di Sion".
Per moltissimi telespettatori, fans e non del cantante americano, è stata l'occasione per conoscere aspetti inediti e retroscena della vita di Elvis.
Moltissimi sono già i messaggi di apprezzamento giunti in redazione.
Per chi si fosse perso la puntata, segnalo che è sempre visibile al link sottostante.

mercoledì 24 marzo 2010

MEMORIES...

Dalla fine degli anni '8o Michele Allegri studia la figura di Elvis e raccoglie materiale sul Re. La sua collezione di articoli di giornali nazionali ed esteri fa invidia ad un'emeroteca! In questo fotoalbum, alcuni ricordi di un viaggio a Memphis: l'Elvis Presley Boulevard, il luogo della sepoltura del Re, il pullmann usato da Elvis nelle prime tourneè.

mercoledì 17 marzo 2010

SONO IN ARRIVO...TANTE BELLE NOVITA'

Cari amici, bloggers e semplici curiosi, sono reduce da un tour de force. Quattordici presentazioni dei miei libri, la maggior parte delle quali sono state dedicate ad “Elvis e il Priorato di Sion”, che hanno visto partecipare un folto pubblico, attivo e sensibile ai vivaci dibattiti che hanno concluso gli incontri. Ci sono state anche un paio di conferenze più ristrette, riservata alla storia dell’Ordine del Tempio, con amici ed ospiti d’eccezione. Il vivo interesse che c’è attorno alle mie ricerche ha spinto una nota Istituzione internazionale a mettersi in contatto con me. Mi è stata offerta la possibilità di essere presente ad un meeting mondiale con rappresentanti diplomatici di 160 Nazioni. Con ogni probabilità, l’incontro si terrà in un Paese della U.E. Sarò l’unico scrittore presente. Gli organizzatori vogliono che io faccia una relazione dettagliata per stabilire il legame tra l’Ordine del Tempio e il Priorato di Sion, due soggetti che, come sapete, sono al centro dei miei studi da decine di anni. Gli organizzatori contano molto sul mio lavoro. Vi informo, inoltre, che chiuderò il Festival Nazionale di Letteratura Gastronomica, con la presentazione del libro “Io sono ciò che mangio” ma non solo. Ci sono anche altre grandissime novità che riguardano il mio quarto libro… non abbiate fretta di leggerlo, io, intanto, sto scrivendo il quinto… Vi terrò informati! Un caro saluto a voi tutti che mi seguite sempre con vivo interesse. Michele Allegri

martedì 15 dicembre 2009

MICHELE ALLEGRI E D.J. FONTANA PER RICORDARE RE ELVIS

MICHELE ALLEGRI CON D.J. FONTANA Cari amici, bloggers e semplici curiosi, come potete vedere dalla foto, sono seduto a fianco di un Mito vivente, Domenic Jason Fontana, il grande batterista di Elvis Presley che è venuto in Italia per deliziarci con la sua (ancora) grande abilità di “drummer” che non ha paragoni né rivali. D.J. Fontana ha definito il mio libro “ Very, very nice” ed io, ringraziandolo, gli ho risposto che lui “è un mito vivente, uno di quelli da cui si può solo imparare!”. Ringrazio anche la sua gentile manager e il Dj Spankox, che ha creato un’atmosfera unica remixando brani di Elvis e proiettando filmati in cui il Re si sovrapponeva a Fontana che suonava al momento con l’eccellente band The Boppin' Shoes. Sono felice di aver incontrato molte persone che avevano letto il mio saggio, che lo hanno apprezzato e con i quali si è discusso amabilmente. Persone di cuore e di grande intelligenza! Mi piacerebbe ricordare i nomi di tutti ma dato l’elevato numero è praticamente impossibile. Scusate, quindi se dimentico qualcuno. Ringrazio partendo dai grandissimi Ruberneckin’, al simpaticissimo Franco Rapillo, al mitico Maurizio, a Matteo, a Filippo, ad Amanda, a Sabrina, a Leo, a Steven, a Nicla, fino al celebre D.J. Spankox. Gli appuntamenti per la presentazione del saggio sono ancora tanti e presto una grande tv nazionale preparerà uno special dedicato al mio libro e alla figura del grande Elvis. Un evento che certamente non potrete perdere. Per il momento vi ringrazio tutti quanti e vi auguro un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo, pieno di sorprese, col sound di… Merry, merry Xsmas baby…. Michele Allegri

lunedì 29 giugno 2009

ELVIS PRESLEY E MICHAEL JACKSON: DUE DESTINI CHE SI SOMIGLIANO

Cari amici, bloggers e semplici curiosi, siamo arrivati al momento atteso: dal 9 luglio potrete trovare nelle librerie “Elvis e il Priorato di Sion” e “Io sono ciò che mangio”, manuale di autodifesa e autoapprendimento per tutti i consumatori, per comprendere il valore esoterico e biochimico dei cibi che mangiamo tutti i giorni. Anche nei piccoli gesti quotidiani come il nutrirsi, infatti, la Conoscenza è la chiave per vivere bene e per evitare le fregature e le sofisticazioni. Come dicevano i romani, AUT DISCE AUT DISCEDE, impara o perisci. “Dossier i nuovi Templari”, “Elvis e il Priorato di Sion” e “Io sono ciò che mangio” sono tre libri che hanno questo comune denominatore: LA CONOSCENZA DELLA VERITA’. Il libro su Elvis è divenuto improvvisamente di estrema attualità e in molti mi stanno interpellando per cercare di comprendere le cause e le circostanze della recente e dolorosa scomparsa di Michael Jackson, il Re del Pop. I giornali di tutto il mondo stanno tracciando un parallelismo tra la morte di Elvis e quella di Michael Jackson e la stessa “dietrologia” si sta ripresentando. Persino L’Osservatore Romano, sorprendentemente, ha posto la domanda: “Michael Jakson sarà veramente morto?”, domanda che io stesso, insieme a milioni di fans, mi sono posto nel mio libro a proposito di Elvis. Ci sono, in effetti, molte, moltissime, caratteristiche che accomunano il Re del Rock e il Re del Pop: l’umile nascita, un talento straordinario e una capacità unica di catturare il cuore e la mente della gente, l’uso di uno sfarzo regale e di movimenti dionisiaci sul palco, il circondarsi di una vera e propria “corte” e il ritrovarsi, ancora in giovane età (42 anni Elvis e 50 Michael Jackson) soli e tristi a ricorrere a dosi sempre più elevate di farmaci. Quali farmaci poi? Secondo indiscrezioni, Elvis sarebbe morto per un cocktail di farmaci in cui predominava il Demerol. A distanza di più di 30 anni, lo stesso farmaco si ritrova sulla scena della morte di Jackson. Entrambi sono morti in estate prima di un importante tour. Altro fatto strano: come per Elvis, anche per Michael Jackson si parla di pesanti debiti, nonostante il loro tenore di vita prima della scomparsa non fosse certo modesto. (Sui giornali di tutto il mondo appare oggi la dichiarazione della “tata” di Jackson, che afferma di aver pagato tutte le spese quotidiane con la sua personale carta di credito!). Da ultimo, non tutti sanno, forse, che i Jackson e i Presley sono imparentati: Michael ha infatti sposato la figlia di Elvis, Lisa Marie. Con il libro “Elvis e il Priorato di Sion” ho cercato di cogliere e spiegare i retroscena di un mito moderno, nella sua ascesa e nella sua uscita di scena. Tutta la cronaca del 1977 su Elvis, che ho citato ampiamente, la potrete confrontare con quanto state leggendo oggi sul caso Jackson. Prossimamente vi informerò più in dettaglio anche su “Io sono ciò che mangio”, che sta già riscuotendo un massiccio interesse, anche per la stagione estiva… che invita a leggere e mangiare meglio! Per il momento vi ringrazio e vi mando un caro saluto. Michele Allegri